Penso di rappresentare in maniera abbastanza reale quella che ormai e' e sara' sempre piu' spesso una necessita' di molti.Mi sto riferendo al vivere insieme ad altre persone (1,2 o piu') con le quali non si condividono amicizie o rapporti personali ma semplicemente si coindivide una casa e si dividono le spese.
Partendo dal presupposto che una persona "socialmente matura" arriva a una certa eta' sentendo il naturale bisogno di una vita indipendente dalla famiglia dove e' nato e vissuto, penso che l'unica sana alternativa al giorno d'oggi sia quella di affrontare una sfida come quella di vivere da "soli" (in maniera indipendente) solo incontrando chi come noi sente il nostro stesso bisogno, qui nasce il coinquilinaggio!
Personalmente ho vissuto in diverse case,quasi sempre con lavoratori ma qui a Parma capita spesso anche con studenti (per ovvi motivi), generalmente non ho mai avuto brutte esperienze o problematiche particolari, sara' anche che non ho grosse pretese e cerco di adattarmi forte della mia esperienza nel campo della vita con altre persone.Certo possono nascere dei dissapori, che si alzi la voce,che magari nasca un piccolo litigio per motivi piu' o meno futili ma fatto sta che secondo me vivere con altre persone in una societa' "finto aperta" come la nostra possa far ritrovare il piacere della socialita' e dello scambio di idee.Questo perche' incontrandosi con persone che non appartangono alla nostra vita quotidiana si viene a contatto con modi di pensare e punti di vista che da soli o frequentando sempre la solita cerchia di persone difficilmente avremmo la possibilita'conoscere.Con questo non dico che un coinquilino e' o deve diventare un tuo amico, anzi difficilmente mi e' accaduto ma cio' non toglie che tu ti possa arricchire oserei dire "spiritualmente" e allargare i tuoi orizzonti grazie a tutto cio'.
La morale della favola e' questa: smettere di avere troppa paura dell'altro, vivere la vita un tantino piu' semplicemente e riscoprire il piacere di aiutare gli altri ed essere aiutati nello spirito di un sincero altruismo.
venerdì 20 novembre 2009
mercoledì 4 novembre 2009
L'indecisionalita'
Giorno X del mese Y di un anno della vita di una persona qualunque.
Ci si ritrova trsti, vagamente depressi e mossi da una voglia di trovare una "soluzione" ai nostri problemi.Allora presi dalla voglia di cambiare qualcosa cominciamo a cercare quel qualcosa che puo' cambiarci.Pensiamo a cambiare abiutini, pensiamo a fare cose nuove, pensiamo di comprarci un vestito nuovo.Tutto fa brodo per cercare di trovare una spiegazione al nostro stato d'essere.A questa fastidiosa sensazione che anche quando non c'e' comunque rimane nascosta nell'ombra, lui e' il nostro simpatico Passeggero Oscuro.
E' un tipino silenzioso, non ha bisogno di dirci nulla per farci capire quello che vuole, basta uno sguardo e lui ha tutta la nostra attenzione, piu'vuoi sottarti alla sua influenza e piu' quello ti colpisce.
Il morale della favola e' che non conta cosa vuoi cambiare nella tua vita se prima non impari a cambiare te stesso ma sarebbe piu' corretto dire a conoscere te stesso.Non ci si conosce, non si sa mai cosa realmente si voglia.Non sto dicendo che cercare di cambiare le cose nella nostra vita non sia di aiuto dico solo che sono poco piu' di un palliativo ma che nel profondo dobbiamo essere noi a ritrovarci.
Oggi sto bene...perche' ho vinto dei soldi?Ho incontrato una bella donna?...no... oggi sto bene perche' ho parlato al mio "Dark Passenger" e quanto cose si risolvono facendo semplicemente due chiacchere.
Ci si ritrova trsti, vagamente depressi e mossi da una voglia di trovare una "soluzione" ai nostri problemi.Allora presi dalla voglia di cambiare qualcosa cominciamo a cercare quel qualcosa che puo' cambiarci.Pensiamo a cambiare abiutini, pensiamo a fare cose nuove, pensiamo di comprarci un vestito nuovo.Tutto fa brodo per cercare di trovare una spiegazione al nostro stato d'essere.A questa fastidiosa sensazione che anche quando non c'e' comunque rimane nascosta nell'ombra, lui e' il nostro simpatico Passeggero Oscuro.
E' un tipino silenzioso, non ha bisogno di dirci nulla per farci capire quello che vuole, basta uno sguardo e lui ha tutta la nostra attenzione, piu'vuoi sottarti alla sua influenza e piu' quello ti colpisce.
Il morale della favola e' che non conta cosa vuoi cambiare nella tua vita se prima non impari a cambiare te stesso ma sarebbe piu' corretto dire a conoscere te stesso.Non ci si conosce, non si sa mai cosa realmente si voglia.Non sto dicendo che cercare di cambiare le cose nella nostra vita non sia di aiuto dico solo che sono poco piu' di un palliativo ma che nel profondo dobbiamo essere noi a ritrovarci.
Oggi sto bene...perche' ho vinto dei soldi?Ho incontrato una bella donna?...no... oggi sto bene perche' ho parlato al mio "Dark Passenger" e quanto cose si risolvono facendo semplicemente due chiacchere.
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