Fa quasi ridere soltanto l'idea proporre come fonte di riflessione Facebook.
Più' o meno per sentito dire tutti conosciamo questo nome,alcuni lo utilizzano,altri non sanno cosa esattamente sia e infine ci sono quelli che si sono iscritti ma non sanno neanche il perché.
Dovete sapere che io non conosco molte persone nel reale, fatto sta che praticamente tutti gli “amici” di Facebook sono in realtà' i miei colleghi di lavoro.
Lavoro in un centro commerciale e quasi tutti usano Facebook (promoter comprese),io ho cercato di addare piu' o meno tutti anche perche' ho scoperto che quello era l'unico modo per relazionarmi e conoscere quelle persone, visto che nella realta' lavorativa di ogni giorno vuoi per una cosa vuoi per un'altra non si riesco a farlo. Lasciamo perdere il lato “relazionale” dove ognuno può' dire la sua ma soffermiamoci sul fatto di come si possa capire molto di un carattere notando solo gli interventi su Facebook.
Ci sono quelli che passano minuti e minuti (ore?) a fare test o giochini su Facebook...i loro interventi veri e propri si soffermano su vaghe affermazioni (...”sono triste”...”che bella la pioggia”) o strani messaggi con destinatari ignoti (...”non so se perdonarti”....”quando qualcuno ha bisogno nessuno e' veramente presente”..) come se avessero quest'ultimi come unico mezzo “personale e diretto” Facebook per comunicare a qualcuno qualcosa.....
Insomma il punto e' che tramite questo mezzo con cui ogni giorno “spio” tutte queste personalità' nel loro esprimersi mi ritrovo quasi a mal sopportare persone che nella realtà' nemmeno conosco veramente... mi riscopro a svelare personalità' vuote senza spessore aspiranti a diventare qualcosa di diverso da loro, da quello che sono veramente a favore di un ideale di persona dettato da...la TV?.. da questi personaggi “famosi”?...dal mito della felicita' legata alla ricchezza?
Mi sono quasi sconvolto a rendermi conto dalla vita condotta da queste persone dai loro modi di vivere. Attenzione che io sono tollerante con tutti,anzi accetto modi di pensare diversi dal mio anche diametralmente ma quando vedo questa spersonalizzazione dilagante dove nessuno in realta' difende idee proprie ma altrui allora li' non riesco ad accettarlo....
Per esempio non condivido chi utilizza Facebook per fare nuove amicizie, secondo me questo mezzo va utilizzato a complemento di quello che e' un rapporto reale e ampliarlo sul web...personalmente diffido da chi ha “287 AMICI” vuol dire che adda chiunque e anche questo ci dice qualcosa in piu' della persona in questione (sempre considerando anche l'utilizzo di Facebook che va a fare , personale o meno), cerca nella quantita' un riscontro di quello che e', spera che nella massa riesca a trovare consensi, persone psicologicamente bisognose di contatti e riscontri,magari persone insicure.... quanta tristezza mi da tutto questo...
Ma ammetto anche di aver trovato persone insospettabilmente “vive”,ricche di idee,propositive e creative, gente che fa parte di “noi” da cui imparare qualcosa e avere un arricchimento interiore...
Utilizzate Facebook in maniera “intelligente” carpite i segnali che potete ricevere e fateli collimare con la realtà' della vita della persona potreste scoprire l'inaspettato e finalmente qualcosa di positivo..
Ciao, vorrei invitarti a non demonizzare Facebook, che di per se è solo un mezzo.
RispondiEliminaMi spiego meglio: se uno dice delle cretinate o spreca tempo a fare test inutili su FB è perché è già "scemo" di suo. Anche vent'anni fa, quando di internet non si parlava nemmeno, si potevano perdere giornate a dire scemenze al telefono o rincoglionirsi davanti alla televisione. Certo il problema sorge quando -come giustamente noti- il mezzo si sostituisce alla relazione reale: se hai una persona accanto a te per alcune ore della giornata e non ti relazioni con lei però le parli su FB forse è un sintomo della realtà dei nostri tempi, nella quale vorrebbero farci credere che qualsiasi cosa è facile e immediata e si può eventualmente cancellare "in un click".
Diametralmente opposta è la realtà dell'animo umano, per il quale -anzi- il problema è dimenticare.
Sai perché un uso del mezzo come quello che tu hai giustamente stigmatizzato è così diffuso? Perché è più FACILE ripetere quello che ha detto qualcun altro senza pensarci troppo, seguire la moda per sentirsi "al sicuro" nella moltitudine. Pensare è faticoso, ma a "noi" piace la sensazione di appagata stanchezza dopo uno sforzo, non è vero?
Ciao
marcinet@libero.it
Scusami se rispondo solo adesso ma non capisco perche' non mi arrivino le notifiche dei commenti!
RispondiEliminaCoindivido il tuo punto di vista quando dici che relazionarsi su facebook sia "facile" e come sia altrettanto facile sentirsi parte di qualcosa (di un gruppo) del quale si pensa di coindividere le idee (..di altri..).
Adesso vado a spiare anche il tuo blog...e' il minimo per uno di "noi" ;)