domenica 27 dicembre 2009

Buone fes... naaaaa scherzavo!

Lungi da me nel prodigarmi nei fantomatici auguri che si e' tanto soliti e solerzi a dare a tutti, volevo soltanto esprimere e lasciare una traccia scritta di questo natale 2009.Non voglio dimenticarlo come mio solito quindi lo scrivo qui (almeno finche' non cancellero' tutto il blog in un momento di follia).
Quello di quest'anno 2009 probabilmente e' stato il mioglior natale degli ultimi anni,almeno quelli da eta' "adulta" .Per chi non lo avesse letto io non vivo con la mia famiglia ma "coinquilino" con altra gente.Ed e' proprio da questo oceano fatto da persone che entrano ed escono dalla mia casa (e dalla mia vita) che ho incontrato una persona che ha saputo darmi un barlume di quello che cercavo.Non che lo abbia fatto con intenzione, quello di rendermi il natale migliore, ma diciamo che e' comunque servita allo scopo di farmi stare bene.Due eventi hanno catalizzato la particolarita' di queste feste, una e' stata una cena organizzata da questa persona in casa mia e l'altra un invito a casa di suoi amici nel giorno di natale.
Finalmente un invito non si e' trasformato in un qualcosa da cui sono voluto scappare dopo 10 minuti dal mio intervento nell'evento.Le cose si sono portate avanti abbastanza tranquillamente ma serenamente in entrambi i giorni.Unico neo un'amica (della mia coinquilina) che non mi pare sia una persona a cui rivolgere sentimenti positivi, non sopporto le persone cattive, con atteggiamenti volti a cercare di giudicare altri da una posizione che non penso gli appartenga.Ma visto che nulla puo' mai essere perfetto crogioliamoci nella soddisfatta senzazione di aver passato un buon natale.

Saluti!

sabato 12 dicembre 2009

Razzismo..?!

Nel mio lavoro vedo davvero tante persone ma quelle che mi colpiscono di piu' sono quelle che rappresentano un futuro plausibile.
Un futuro che puo' essere mio ma probabilmente sara' quello di molti altri, arrivati a un certo punto della vita probabilmente si capisce che non si puo' stare soli per sempre e allora ecco la soluzione "moderna" e a buon mercarto: la donna straniera.
Ormai mi capita con discreta frequenza di vedere queste coppie, lui un uomo qualunque quarantenne se non oltre e lei straniera.
La donna non-italiana e' la risposta alla solitudine che ormai per scelta o per destino accompagna la vita di molti italiani e il reciproco scambio rappresentato dal relazionarsi e decidere di trascorrere il resto della propria vita con una persona che non parla nemmeno la tua lingua sembra essere il compromesso piu' quotato di questi tempi.
Mi ha colpito uno di questi tanti casi nel quale lei era davvero giovane...di lui non ricordo quasi nulla... ma lei si vedeva che poteva avere ventanni o giu' di li' vestita con abiti da centro commerciale ma che lasciavano intravedere un certo effetto "lolita"... o mi viene in mente di quella coppia dove lui si nota subito quanto sia psicologicamente immaturo e socialmente impreparato e si lascia dominare da una donna che probabilmente ha incontrato su internet pochi mesi prima... che tristezza!
Non sto facendo una morale ne' sto giudicando queste situazioni, considero quelle appena descritte come un qualcosa che puo' capitarmi tranquillamente da qui a gli anni a venire.
Non voglio nemmeno dare l'impressione di sentirmi unico nella situazione che vivo perche' saremo centinaia e centinaia di persone quelle che ogni giorno vivono la loro vita da soli senza pensare a questo come un problema ma concentrandosi principalmente sul proprio lavoro, andando a dormire la sera giusto in tempo per svegliarsi il giorno dopo e ricominciare a fare l'unica cosa che da' senso alla loro vita.
L'apatia elevata a sistema di vita, corroborata da questo sistema imperante fatto di luoghi comuni dove ognuno deve sempre tendere a essere qualcosa che qualcun altro ha detto che deve fare o deve essere.
Purtroppo io non sono una persona abbastanza intelligente da cambiare le cose non ho i mezzi cognitivi e culturali e sono socialmente immaturo anche solo per esprimere le mie idee in pubblico, mi rendo sempre piu' conto che le cose sono sempre chiare quando vivono nella mia testa per poi perdere consistenza quando le tiro fuori... destino crudele...

sabato 5 dicembre 2009

Se ho la tua attenzione e' un cattivo segno

Torno da un altro tentativo di vita sociale.Un ennesimo "sforzo" di rapporto con gli altri.Ormai alla soglia dei 30 anni mi ritrovo con una personalita' indisposta verso il rapporto verso il prossimo ma piu' correttamente verso il gruppo.
Per gruppo intendo quell'insieme di almeno 3 o 4 persone dove io immancabilmente sono quello che non riesce a inserirsi.Attenzione a non confondersi con una sorta di "timidezza" nel confrontarsi con altre persone qui si parla proprio di una sorta di autismo automatico nel quale solo poche cose mi interessano delle persone intorno a me mentre il resto mi scorre addosso come fosse nulla.
Sono quello che magari e' sempre presente fisicamente ma difficilmente ti ricorderesti di lui per qualcosa che ha detto ma sicuramente per come si comporta quando sta nel "branco".Probabilmente il mio atteggiamento e' il riflesso di qualche mia "particolarita'" (definirlo problema mi pare eccessivo) dettata da esperienze e vicissitudini che mi hanno segnato duranto il processo verso l'eta' adulta...
Come accennavo ho 30 anni e non ho amici.Per amici intendo persone che ricercano in qualche modo la mia compagnia o semplicemente la mia attenzione...sono casi rari quelli che si sono verificati e principalmente da persone anche loro "particolari" ma in modo diverso.
La cosa che mi fa piu' specie e' che mi trovo quasi a lamentarmi del fatto di non avere quelle attenzioni che sento quasi di meritare frutto di "calcoli" mentali da me effettuati come se le persone ti danno attenzione o amicizia in base a formule matematiche ben delineate. Dall'altro canto e contrariamente a quanto appena detto mi ritrovo a chiedermi "ma io voglio davvero queste attenzioni e questa amicizie?" la risposta che mi risuona come un eco lontano pare essere un no...ma allora cosa voglio?
Ecco in realta' la domanda frutto di pensieri difficili,cosa si vuole? Si potrebbe rispondere nella maniera piu' disparata...senza limiti... ma penso che quello che realmente vogliono tutti (cambia solo il mezzo per ottenerlo) sia la felicita'.
Molte persone confondo la felicita' con il piacere o il divertimento.Cose facili da raggiungere, perche' alla fine basta quasi solo "pagarle" per averle e sinceramente mi ritengo soddisfatto da questo punto di vista.Ma cerco la felicita'... e non so cosa fare per ottenerla ma nel frattempo pretendo quasi sempre dagli altri qualcosa, un dovere che gli altri devono avere verso di me per un motivo non meglio definito.Le poche persone che sono cadute nella mia rete e che in qualche modo si sono lasciate affascinare da me le ho svuotate di tutto, pretendendo sempre piu' per poi lasciarle come gusci vuoti.
A volte penso di essere davvero cattivo.Forse lo sono, in me (come direbbe la mia zia "pia")probabilmente alberga uno spirito maligno che come un buco nero vorrebbe assorbire tutto e farlo scomparire nell'oscurita'.
A volte penso sia un bene che non abbia rapporti profondi con nessuno.Penso sia giusto che rimanga solo.Penso che non avro' mai dei figli perche' li rovinerei.
Ma cosa piu' importante e' che se avete letto fino a qui siete caduti nella mia rete rubandovi del tempo e stimolando i vostri pensieri per una persona che in realta' vuole solo farvi del male e godere di questo.